In allegato il decreto del Ministero del Lavoro sulle modalità di utilizzo della carta di inclusione che comprende fra l’altro anche la possibilità di effettuare un bonifico mensile per il pagamento dell’affitto e della rata del mutuo per l’acquisto della prima casa. Trattandosi dello strumento di pagamento elettronico previsto per i beneficiari dell’assegno di inclusione vale la pena di riepilogare brevemente lo stato dell’arte rispetto a questa nuova misura che è stata introdotta con decorrenza dal 2024 in sostituzione del reddito di cittadinanza. Le domande complessivamente presentate a gennaio sono state circa 779.000 e di queste oltre un quarto sono state respinte per carenza di requisiti mentre più di 100.000 domande sono rimaste pendenti in attesa di approfondimenti o supplementi di istruttoria. Le domande accolte sono state invece circa 480.000 e l’importo medio degli assegni pagati nel mese di gennaio è stato di 620,00 €. Facile immaginare che il dato elevato delle domande respinte, deriva in buona parte da requisiti che sono molto più stringenti rispetto al reddito di cittadinanza, a cominciare dal fatto che l’assegno di inclusione viene riconosciuto soltanto alle famiglie che hanno almeno un componente disabile o minorenne o con almeno 60 anni di età o inserito in un programma di assistenza dei servizi sociali certificato dal Comune. Si tratta cioè di una misura che non interviene generalmente a favore delle famiglie povere ma soltanto se la condizione di deprivazione materiale risulta aggravata dalla presenza all’interno del nucleo familiare di soggetti che evidentemente non sono in condizione di lavorare. Non a caso qualora nella famiglia richiedente l’assegno siano presenti persone di età compresa fra 18 e 59 anni attivabili al lavoro dovrà essere sottoscritto anche un patto per l’inclusione che implica l’avviamento di questi soggetti ai centri per l’impiego o presso i soggetti accreditati ai servizi per il lavoro. Rispetto invece all’entità dell’assegno ricordiamo che si tratta di un’integrazione al reddito familiare fino all’importo massimo di 6.000,00 € all’anno, elevabile a 7.560,00 € se nel nucleo familiare sono presenti solo persone che hanno compiuto i 67 anni e/o disabili. E’ poi prevista un’integrazione per le famiglie in locazione per un importo pari all’ammontare del canone annuo e fino ad un massimo di 3.360,00 €, che viene però ridotto a 1.800,00 € per le famiglie a cui spetta l’assegno di base nel limite di 7.560,00 €. In pratica vi è una soglia massima di 9.360,00 € per tutti gli inquilini aventi diritto all’assegno di inclusione. Ricordiamo infine che l’assegno va richiesto all’INPS direttamente per via telematica oppure avvalendosi dell’assistenza dei patronati e dei Caf convenzionati.

DECRETO MINISTERO DEL LAVORO CARTA DI INCLUSIONE