In allegato le ultime statistiche del MEF sull’applicazione della cedolare secca per redditi da locazione. Dal confronto fra gli anni di imposta 2022 e 2023 emerge un incremento del 7,4% delle entrate fiscali derivanti dall’applicazione della tassa piatta sugli affitti che peraltro si aggiunge a quello del 9% registrato nel 2022 rispetto al 2021 già segnalato in una precedente circolare. Complessivamente la cedolare secca per canoni di locazione applicata nel 2023 vale circa 21,6 miliardi di € di cui:
– 13,7 miliardi relativi alla cedolare secca al 21% per i contratti a uso abitativo di
tipo libero;
– 7,4 miliardi per la cedolare secca al 10% prevista per i contratti concordati;
– poco più di 438 milioni per la cedolare secca al 21% relativa alle locazioni brevi stipulate da persone fisiche che non svolgono l’attività in forma imprenditoriale.
Un dato positivo, quello dell’incremento di gettito, che però andrebbe riconsiderato in base alla perdita teorica di gettito per mancata applicazione delle aliquote progressive che, ricordiamo, per il 2022 era stata stimata fra i 2 e i 3 miliardi di € e di cui, ovviamente, beneficiano soprattutto i contribuenti più ricchi. Intanto dai dati allegati emerge che è rimasta invariata rispetto all’anno precedente la propensione per la cedolare secca al 10%. Infatti, esattamente come nel 2022, anche nel 2023 la scelta della cedolare secca al 10% ha riguardato il 35% del totale dei locatori di immobili concessi a uso abitativo. Ma si confermano anche forti differenze a livello regionale rispetto al dato medio nazionale che evidentemente riflettono, anche e prima di tutto, un andamento della contrattazione locale non proprio omogeneo. Per fare un esempio si passa dalla Lombardia, dove nel 2023 la cedolare secca al 10% è stata scelta dal 12% dei locatori di immobili concessi ad uso abitativo, al Lazio dove invece questa stessa scelta ha riguardato il 60% del totale. Da segnalare infine che per quanto riguarda le locazioni ad uso abitativo i contribuenti che hanno scelto la cedolare secca sono aumentati soltanto del 3,5% essendo passati dai 2.979.620 del 2022 ai 3.085.454 del 2023. Per quanto riguarda invece gli affitti brevi risulta, come era prevedibile, un balzo in avanti del numero dei contribuenti che sono passati dai 22.660 del 2022 ai 30.761 del 2023 con un incremento del 35,7%.
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